Architettura e scuola: l’approccio digitale
Quale l’approccio di DVA al tema dei nuovi luoghi della formazione? La digitalizzazione come può aiutare a progettare ambienti innovativi dedicati alla formazione? In questo senso come è stata affrontata da DVA la commessa della Nuova Scuola Politecnica?
Spazi dinamici per una nuova formazione
Architettura e scuola: l’approccio digitale. La visione classica che guarda ai luoghi didattici nella loro accezione di luoghi-edifici con forte carattere istituzionale e di rappresentanza, si fonda su un concetto ormai superato. L’Accademia, che delineava un determinato archetipo di spazio correlato con la funzione e l’utilizzo, non risponde più alle esigenze dei nostri giorni. Usi e costumi, oltre alla forte spinta verso la digitalizzazione nei processi formativi (si prenda ad esempio lo scenario durante la situazione pandemica contingente), ha fortemente influenzato le caratteristiche della didattica e di tutto ciò che è ad essa collegata. Le nuove forme o metodologie della formazione, e di conseguenza i suoi spazi, hanno la necessità di adattarsi alla nuova realtà contemporanea in due modi. Da un lato aprendosi verso un nuovo concetto di modalità formativa che non derivi esclusivamente dall’insegnamento frontale, ma che integri in maniera costruttiva varie discipline (lavoro, tempo libero, etc…). Dall’altro, adottando tutti gli strumenti necessari alla realizzazione di spazi dinamici che permettano la formazione secondo una nuova visione. Solo la continua innovazione, anche attraverso le nuove tecnologie che il mondo digitale ogni giorno offre, permetterà di raggiungere l’obiettivo cui tende il mondo accademico. Il cambiamento sopra descritto, naturalmente, coinvolge tutti gli attori in campo, dai promotori degli interventi, all’utente finale. Non fa eccezione il progettista che, gioco forza, deve adeguarsi alla realtà per dialogare nel modo più efficace con i nuovi scenari del panorama del costruito fisico e nonfisico.
Un edificio in continua evoluzione
Essendo parte della filiera, chi disegna i nuovi spazi non può esimersi dall’applicazione delle metodologie più innovative che consentano di traguardare una progettazione tradizionale, permettendo così a tutti gli stakeholder di relazionarsi fra loro attraverso un’unica modalità operativa: il modello BIM. Il ruolo della digitalizzazione per lo sviluppo del progetto definitivo per la Nuova Scuola Politecnica di Genova, per il quale DVA è stata incaricata da Euromilano Spa di coordinare il team di progettazione, ha assunto un ruolo fondamentale. Il modello digitale, infatti, ha consentito di visualizzare concretamente gli spazi e la loro integrazione con il contesto, oltre alla contabilizzazione e programmazione delle fasi cantieristiche. Passaggi, questi, che hanno permesso di porre le basi di un dialogo interdisciplinare fra tutti gli attori coinvolti nell’operazione, a beneficio della trasparenza e dell’integrazione digitale fra le parti in campo. La condivisione della piattaforma interoperativa BIM, inoltre, si è resa necessaria anche in una logica di passaggio di informazioni tra le varie realtà (non solo i progettisti) incaricate di realizzare, manutenere e gestire tutte le infrastrutture a supporto dell’edificio vero e proprio, anche in ottica futura. Altro elemento di connessione fra le tecnologie costruttive ed impiantistiche da una parte, e i luoghi della formazione dall’altra, è rappresentato dalla necessità di un loro continuo cambiamento e miglioramento. Così come la scuola cambia, anche l’edificio fisico si deve adeguare ed è conseguentemente in continua evoluzione. È quindi essenziale che, nel corso del tempo, le innovazioni tecniche siano integrate ed implementate all’interno degli spazi della formazione. Tutto ciò dimostra come il modello BIM e un’adeguata matrice informativa, siano strumenti adeguati su cui porre solide basi per attivare il continuo aggiornamento strategico e tecnologico che i luoghi della formazione richiedono.
Marco Merigo, Socio Fondatore @ DVA
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Questo articolo è tratto dal secondo volume del nostro Booklet “Dimensioni d’architettura”. In questa edizione abbiamo focalizzato l’attenzione sul tema education, raccontando il nostro punto di vista, i progetti sviluppati in quest’ambito e l’attenzione alla cultura della digitalizzazione.