University Island, Isola di Poveglia
Contest YAC “University Island”
Edilizia scolastica
2016
Di fronte al Lido di Venezia si trova un’isola dimenticata, di raro fascino e bellezza: “Poveglia”.
Utilizzata come avamposto militare dalla Repubblica Marinara, nel 700 fu trasformata in un lazzaretto. Per questo motivo è conosciuta come l’isola dei fantasmi e, al pari di altre isole lagunari, ha subito un lento degrado e abbandono. Priva di qualsiasi collegamento con la terraferma è infatti rimasta disabitata e oggi è invasa da una fitta vegetazione che ha lentamente ripreso il sopravvento.
Per immaginare un nuovo utilizzo dell’isola nel 2016 YAC (Young Architects Foundations) ha indetto un bando per trasformare Poveglia in un Campus Universitario da sogno, luogo di formazione, svago e riposo per tutti gli studenti che affollano Venezia: University Island.
Partendo dall’idea di trasformare Poveglia in un luogo di formazione senza togliere spazio alla natura, a quegli animali acquatici che sono tornati a popolare l’isola, DVA ha deciso di partecipare al concorso presentando il progetto “Inside Out Forest”.
Un’architettura che agisce dolcemente sulla traccia lasciata dalla natura, realizzando una “spina dorsale” che si sviluppa longitudinalmente lungo tutta l’isola e crea uno spazio flessibile, capace di espandersi e restringersi, consentendo il dialogo tra gli edifici preesistenti e lo spazio esterno lineare, completando l’esistente con un’architettura che si integra con il paesaggio naturale, identificando diversi punti focali nel suo percorso.
La “spina dorsale” ha un carattere doppio che divide l’interno dall’esterno, lasciando lo spazio intermedio come filtro tra la foresta e gli spazi comuni dell’università. La sala polivalente, con la funzione di cinema e anfiteatro, non serve solo l’università ma anche il pubblico proveniente dall’esterno dell’isola. In questo caso la sua posizione diventa strategica: vicinissima alla riva ma allo stesso tempo nascosta nella foresta, porta inevitabilmente il visitatore ad esplorare il carattere singolare dell’isola.
La scelta architettonica del progetto è basata sulla trasparenza: il diaframma centrale consente alla natura selvaggia di penetrare verso l’interno, creando delle geometrie semplici collegate tra loro attraverso uno strato intermedio che permette la fruizione dello spazio in modo fluido e dinamico. La semplice continuità che caratterizza la foresta si traduce così nel linguaggio architettonico: un manufatto che da un lato si confonde con il contesto e dall’altro lascia un filtro indiretto fra la natura e lo spazio chiuso.
L’architettura è pensata per adattarsi al movimento naturale, all’alta e alla bassa marea, favorendo la flessibilità del collegamento con l’acqua e permettendo l’accesso all’isola. I tre diversi ingressi avvicinano il legame tra l’architettura e il canale creando allo stesso tempo una gerarchia, sia funzionale che concettuale.
Un accesso a Nord, ”Extensive Access”, apre l’isola di Poveglia al pubblico. Un accesso ad uso misto che si adatta sia ai residenti dell’isola che agli stranieri.
Il secondo accesso, “Confidential Access”, è quello intermedio lungo il piccolo canale, un tranquillo passaggio privato che attraversa l’isola da ovest a est. Il diaframma reagisce a questa apertura e si modifica riorganizzando lo spazio interno.
Il terzo accesso, “Monumental Access”, mostra invece il rapporto con il fronte più consolidato e caratteristico dell’isola con la Torre e l’Ottagono: l’ingresso formale al campus universitario.
Il progetto presentato da DVA alla competizione è stato valutato da una giuria composta da architetti di fama internazionale tre cui Peter Cook e Pier Luigi Cervellati, ricevendo il primo premio.