La competitività dei territori intermedi: innovazione e capacità di attrazione
Per il nostro studio di architettura lavorare a Milano è un traguardo importante, ma anche la conferma che il segmento di committenza rappresentato dagli sviluppatori immobiliari ha compreso ed apprezzato il valore del nostro approccio metodologico innovativo e del know how del nostro team.
I progetti di DVA a Milano: commesse e committenti
Fondato nel 2015 a Brescia, il nostro studio è stato chiamato ad operare a Milano su alcune importanti commesse nel 2020, nel pieno della pandemia: la direzione lavori generale di Milano City Village – un complesso residenziale frutto di un’iniziativa di rigenerazione urbana di Abitare In nell’area ex Telecom; la progettazione e direzione lavori del complesso residenziale denominato R8 all’interno del comparto Cascina Merlata di Euromilano; la progettazione e direzione lavori del complesso residenziale di via Cadolini, anch’esso frutto di un intervento di valorizzazione dell’ex Plasmon, ancora con Abitare In.
Per noi Milano è stato un traguardo importante, ma anche la conferma che quel segmento di committenza rappresentato dagli sviluppatori immobiliari avesse compreso ed apprezzato il valore del nostro approccio metodologico innovativo e del know how del nostro team di progettazione.
L’approccio innovativo di DVA
DVA è nata nel 2015, quando fare innovazione significava digitalizzare. Il solo uso di una metodologia non era sufficiente per conquistare una fetta di mercato: è stato necessario sviluppare un processo di design thinking, mettendo le capacità creative proprie degli architetti al servizio del BIM, per rispondere ad esigenze precise dei committenti, inventando di volta in volta soluzioni inedite e customizzate.
Oggi molti di questi processi sono per noi prototipizzati, consentendoci di valutare rapidamente e con estrema precisione punti di forza e fragilità di ogni scelta progettuale.
Nel caso delle commesse milanesi, caratterizzate da situazioni con centinaia di alloggi da collocare in ambiti urbani circoscritti e fortemente condizionati dall’intorno, stiamo affrontando la progettazione con una metodologia di lavoro ancora più all’avanguardia, nella quale il Building Information Modeling viene implementato con il design generativo, permettendo di potenziare le facoltà umane del progettista e di sfruttare la capacità dei software di processare enormi quantità di dati e, con una corretta impostazione di parametri e standard, determinare la migliore soluzione tra tutte quelle valutabili.
Innovativo per il mercato anche l’approccio alla direzione lavori 4.0 dove, attraverso il BIM, le informazioni da e per il cantiere vengono raccolte e classificate in un ambiente di condivisione dati che tutti gli stakeholder possono consultare. Allo stesso modo sono gestiti i SAL, le varianti progettuali, gli ordini di servizio per l’impresa.
Alla base di una buona progettazione rimangono sempre e comunque il pensiero, l’immaginazione e la sensibilità di chi progetta edifici, quartieri e città intelligenti e di chi li abita.
Il trend attuale
L’innovazione sta cambiando il volto di molte città sia nella loro parte visibile, con edifici nuovi o riqualificati, sia nelle loro viscere, attraverso reti, cablaggi ed infrastrutture tecnologiche che permettono ai cittadini di vivere in smart cities che oggi, ma soprattutto domani, porteranno all’ottimizzazione dei servizi e quindi a un miglioramento della qualità della vita.
Oggi Milano è una città che si è messa al pari di altre metropoli europee, con uno skyline contemporaneo e un sistema di aree verdi in continua espansione.
Ma, quando si parla di smart cities e di realtà di eccellenza in termini di innovazione, gli esempi non sono solo le metropoli. Le città cosiddette “di provincia” stanno vivendo una transizione che è tecnologica, ma anche ecologica e sociale. Una maggiore agilità in termini di dimensioni, ma anche per la tipologia di governance, sta permettendo ai comuni di media grandezza di concretizzare una serie di azioni virtuose quali la raccolta differenziata, l’efficienza del trasporto pubblico, la gestione dell’energia e del traffico, la riqualificazione del patrimonio immobiliare, l’implementazione del verde.
Lo stesso trend riguarda le realtà imprenditoriali, scientifiche e culturali.
Brescia, culla della produttività e degli specialismi, verso l’innovazione
Alcuni indicatori ci riportano un’immagine di Brescia, la città in cui operiamo, come spazio urbano che, anziché essere assorbito nel campo gravitazionale di Milano, si sta pian piano distinguendo per le sue specificità, risorse e avanguardie tecnologiche.
Da sempre conosciuta come terra di lavoro, di operosità, di concretezza che produce reddito e ricchezza, la nostra città unisce la vocazione imprenditoriale alla crescente specializzazione nei settori dell’innovazione.
Questo processo è dovuto principalmente all’azione di attori locali che stanno innestando nel terreno fertile dell’economia bresciana elementi nuovi che favoriscono la positiva evoluzione della sua produzione. In questo modo la nostra provincia non solo è in grado di mantenere al suo interno le realtà di eccellenza, ma diventa competitiva anche verso l’esterno come soggetto portatore di innovazione sostenibile.
PMI che sono riuscite ad affermarsi nei più importanti mercati internazionali convivono con centri di innovazione tecnologica, start up, università di alto livello che portano sempre maggiore specializzazione.
A questo si aggiunga il patrimonio culturale di rilevanza internazionale che, con il booster dell’evento Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura 2023, permetterà a Brescia di fare il salto di qualità a città metropolitana, richiamando anche i giovani che sono sempre più attenti ai temi della sostenibilità ed elevando la città a meta del turismo straniero di qualità.
È DVArea che va a Milano o è Milano che chiama DVArea?
E se oggi innovare significa operare in modo sostenibile, DVArea – che raggruppa al suo interno le società DVA, Bimfactory, DVMEP e DVS – prima società benefit che eroga servizi per l’architettura, punta a ricoprire un ruolo di riferimento nel territorio bresciano e lombardo, investendo su rivoluzione digitale, sostenibilità ambientale e cultura del progetto.
Un approccio che, migliorando la qualità dei progetti e la gestione dei cantieri, promuove interventi che riducono l’impatto sull’ambiente e migliorano la qualità della vita delle persone. Un orientamento che guarda anche al proprio interno, alla responsabilità d’impresa nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori e dei committenti, che ci rende riconoscibili come realtà innovativa a 360 gradi.
Alessandra Romanelli, Associate Partner e COO DVision Architecture
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