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La forza del network: competizione positiva e visione per la ripresa della filiera

La forza del network: competizione positiva e visione per la ripresa della filiera

Se c’è un modo in cui la filiera delle costruzioni può uscire dalla crisi che sta vivendo, aggravatasi ulteriormente in seguito agli effetti della diffusione del Covid19, è quello di fare squadra.

Dalle software house alle imprese di costruzioni “tradizionali”, dagli studi di progettazione fino al mondo del real estate, è necessario un vero e proprio cambio di approccio. Serve fare sistema, ora più che mai. L’atomizzazione che caratterizza il mercato italiano, dove la gran parte delle imprese sono di dimensioni piccole o medie, rischia di frenare la competitività non solo sul mercato internazionale ma anche nostrano. Un lusso che nessuno può permettersi dopo anni di contrazione tanto del numero di aziende che di lavoratori del mondo dell’edilizia.

DVA è da tempo impegnata in questo lavoro di attivazione del processo di costituzione di un network, anche a livello locale. Esempio ne è l’incontro tenutosi a Brescia lo scorso anno, proprio a dicembre, promosso da DVision Architecture con il patrocinio del Comune, della Camera di Commercio e di Ance Brescia. In quell’occasione si posero le basi per l’avvio di un dialogo con rappresentanti istituzionali, professionisti e imprese, sulle sfide che la transizione digitale pone al comparto, riflettendo inoltre sulle possibili contaminazioni tra mestieri emergenti e le opportunità da cogliere per la costruzione della città del futuro.

Ma dalle parole è necessario passare ai fatti. Proprio per questo nel corso dell’evento il nostro Amministratore Unico, Armando Casella, propose l’attivazione di un tavolo territoriale volto a favorire la presa di coscienza da parte della committenza circa i vantaggi della digitalizzazione, oltre alla necessità di sviluppare un linguaggio comune. L’adozione di standard e codifiche omogenee, infatti, rappresenta una condizione essenziale per semplificare i processi così da produrre valore aggiunto per tutti gli attori coinvolti.

Questo elemento è utile per sottolineare come la scelta di dar vita ad un network non nasca da buoni sentimenti, o quantomeno non solo. L’obiettivo non è certo quello di annullare la competizione fra le diverse realtà del comparto. Al contrario, lo scopo è stimolare una concorrenza positiva che spinga gli attori della filiera a concorrere all’interno di un perimetro condiviso di strumenti e tipologie di linguaggio, allo stesso tempo attivando collaborazioni con le imprese con le quali condividono gli obiettivi, ma che hanno frecce diverse al loro arco. Esempio esplicativo arriva da una delle commesse più stimolanti affrontate da DVA: la realizzazione dell’ELT, l’European Extremely Large Telescope, situato a 3mila metri di altezza sulle Ande cilene, località Cerro Amazones. La Cimolai, partner con cui avevamo già collaborato per la realizzazione del Ponte Cittadella di Alessandria e per il progetto esecutivo del Molo C dell’aeroporto di Roma Fiumicino, ci coinvolse in quanto consapevole del nostro apporto lato digitalizzazione del progetto. «Nella gara indetta dall’Eso (European Southern Observatory) – racconta Ennio Picco, responsabile dell’ufficio tecnico di Cimolai – eravamo in partnership con altri gruppi. Nel tempo siamo rimasti gli unici interlocutori della committenza. Quando ci siamo presi l’incarico per la progettazione della struttura, dovendo occuparci anche di discipline che non sono le nostre legate all’acciaio e alla meccanica, DVA ci ha supportato collaborando per la progettazione esecutiva della parte edile, su piattaforma BIM».

Ma la capacità di fare network passa anche dalla partecipazione ad eventi di settore volti alla crescita stessa della filiera e alla formazione di un’identità comune. Per questo come DVA abbiamo partecipato a momenti di dialogo e confronto sul futuro del comparto edilizio. Solo per citarne alcuni, nel 2019 siamo stati invitati a REbuild (tema “remaking cities”) e a Recò, Festival dell’economia circolare. Attività che non si è fermata nel 2020, anno in cui abbiamo assistito alla virtualizzazione degli eventi. Fra gli altri abbiamo partecipato al Forum del futuro quotidiano e alla BIM Arena, ciclo di webinar promosso dall’Ordine degli architetti di Firenze. Ultimo in ordine cronologico, ma forse il primo per quanto riguarda il peso nella ricerca di DVA di stimolare un cambio di approccio rispetto agli altri attori della filiera, il video corso formativo su “Architettura e Digitalizzazione” in collaborazione con PPAN e il Cnappc, e rivolto a tutti i professionisti d’Italia. A breve, infatti, gli Ordini provinciali degli Architetti di tutta Italia renderanno disponibile agli iscritti il corso che, in 16 pillole ed altrettanti relatori, permetterà di poter avere una panoramica su tutti gli aspetti salienti del BIM. Una sfida importante per la condivisione di aspetti teorici e applicativi di questa metodologia.