Cascina Ri-Nascita, via San Dionigi 121, Milano
Situata nel parco naturale della Valle della Vettabbia, Cascina Ri-Nascita – che per gli abitanti del luogo è sempre stata Cascina Carpana – si trova a Corvetto, un antico quartiere nella zona sud-est di Milano. Riconosciuta come bene di interesse storico e artistico, rientra nel piano di riqualificazione complessiva della zona denominata “Porto di Mare” voluto dal comune di Milano. 2.600 mq edificati e 30.000 mq di verde che diventeranno spazio di aggregazione e di “rinascita” per le donne vittime di violenza e i loro figli, per vivere in un luogo sicuro, per ritrovare la piena libertà, autonomia e indipendenza economica.
Un progetto nato dalla collaborazione tra i centri antiviolenza SVS DAD e CADMI – due realtà autorevoli attive da più di 30 anni su queste tematiche – e l’associazione sportiva Campacavallo – specializzata in “circo morbido e equitazione affettuosa”, che si sono aggiudicati la concessione d’uso della cascina per una durata di 90 anni dal Comune di Milano.
Negli spazi riqualificati della Cascina le donne con i loro figli vivranno in appartamenti indipendenti e privati, dove potranno ricostruirsi una nuova vita in un ambiente bello, sereno e stimolante, sostenute da tutto il supporto necessario.
Negli spazi comuni aperti alla collettività sono stati previsti invece attività produttive, servizi, un ristorante e un bistrot, dove novanta donne potranno seguire corsi di formazione e tirocini professionalizzanti, in un’ottica di crescita e acquisizione di competenze da spendere nel mercato del lavoro.
Dal concept dell’intervento di riqualificazione storica e rifunzionalizzazione del complesso a opera di CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota, DVA ha sviluppato la progettazione integrata e seguirà la direzione lavori delle opere affidate all’impresa EBC Costruzioni, unendo la sensibilità sul progetto alla conoscenza degli aspetti tecnici, fornendo risposte tempestive e specifiche alle esigenze via via manifestate dal cliente.
Come parte della galassia di DVArea, hub innovativo del mondo delle costruzioni e prima realtà di servizi per la progettazione a costituirsi come benefit, DVA ha riconosciuto l’importanza del progetto e ha visto la propria partecipazione come naturale sviluppo di un percorso sinergico al fianco di una organizzazione no profit con cui condivide visione e intenti.
Volumi di fabbrica
Appartamenti privati
Mq SLP
kWh prodotti ogni anno dall’impianto fotovoltaico
L’intervento previsto sul complesso rurale intende preservare i caratteri tipologici e costruttivi del complesso: la filosofia di intervento sarà quindi volta ad un recupero con riqualificazione al fine di valorizzare un complesso altrimenti destinato al degrado.
In tale contesto, anche in seguito ad una serie di approfondimenti tecnici e saggi stratigrafici, si è scelto di operare un risanamento conservativo sugli edifici di maggior pregio, come la villa padronale, la residenza in linea e parte delle due stalle, in coerenza con il vincolo di tutela per l’interesse storico artistico dell’intero organismo edilizio, integrando le nuove esigenze funzionali con le preesistenze da valorizzare e preservando il più possibile le geometrie dei volumi esistenti.
Per quanto riguarda invece i nuovi organismi edilizi, la loro composizione morfologica è stata definita allo scopo di preservare l’unitarietà della corte centrale e consentire la rivitalizzazione dell’aia come spazio di aggregazione e condivisione, così come avveniva in passato. Sistemi costruttivi ecosostenibili, leggeri, non vincolanti nella distribuzione spaziale degli ambienti hanno caratterizzato un nuovo segno compositivo coerente con l’esistente.
Un progetto sostenibile in classe energetica A4 che garantisce altissime prestazioni termiche, risparmio e rispetto dell’ambiente e che utilizza una tecnologia smart home grazie a soluzioni come: geotermia, impianto fotovoltaico, domotica, pannelli radianti, cappotto termico, ecc.
A garantire qualità, risoluzione delle interferenze in tempo reale e attento monitoraggio e gestione dei costi, l’utilizzo della metodologia BIM, che ha consentito di assegnare ad ogni elemento un gemello digitale, costituendo così una base di informazioni consolidata per la fase di realizzazione dell’opera e anche per i futuri interventi di manutenzione.