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Progettazione infrastrutturale attenta al paesaggio

Variante e adeguamento in sede SS 337, Val Vigezzo

val vigezzo, strada statale 337, ss337
Categoria
Highlights:

ANAS
72 milioni di €
5 Km di adeguamento stradale

Un progetto infrastrutturale complesso e sfidante, che ha visto DVA coinvolta per gli aspetti paesaggistici e ambientali, portando alla squadra una spiccata sensibilità estetica e una particolare attenzione al patrimonio naturalistico-antropico che caratterizza il territorio.

Una strada di valle tra il Lago Maggiore e la Svizzera.

La Val Vigezzo, conosciuta anche come “Valle dei Pittori”, è una delle sette valli che si diramano dalla Val d’Ossola mettendo in comunicazione l’Italia con il Canton Ticino. La valle, orientata da Est verso Ovest, si inserisce in un contesto tipicamente montano caratterizzato da un’orografia complessa che presenta pendii rocciosi e acclivi particolarmente ricchi d’acqua e soggetti a forti alluvioni.

Il progetto – realizzato in RTP insieme a PRO ITER (mandataria), Erre.Vi.A. e Sinergo – ha come obiettivo la messa in sicurezza e la riqualificazione funzionale di un tratto di circa 5 km della SS 337 che, snodandosi sinuosa lungo le insenature del Torrente Melezzo con vedute che abbracciano l’intera vallata, mette in collegamento il comune di Re con quello di Ribellasca e per un lungo tratto corre in stretto affiancamento con la caratteristica ferrovia Vigezzina-Centovalli.

Una progettazione attenta al paesaggio

Un progetto infrastrutturale complesso e sfidante, che ha visto DVA coinvolta per gli aspetti paesaggistici e ambientali, portando alla squadra una spiccata sensibilità estetica e una particolare attenzione al patrimonio naturalistico-antropico che caratterizza il territorio. Grazie a un’analisi percettiva e un censimento preliminare di tutte le opere e dei ponti lungo il tracciato è stato possibile individuare gli elementi di maggiore pregio da preservare e gli scorci più scenografici sulla valle da mettere in risalto. Durante tutta la durata del progetto si è lavorato in stretta sintonia con ANAS per realizzare un’opera che non andasse a stravolgere la morfologia del paesaggio, prediligendo l’utilizzo di materiali locali come la pietra per i rivestimenti e colorazioni in armonia con l’ambiente. Ecco allora la scelta del corten nel primo tratto stradale caratterizzato da boschi e vegetazione ad alto fusto e dell’acciaio zincato per l’ultima parte, dove la strada passa tra alte pareti di roccia.

L'infrastruttura come elemento di cucitura del paesaggio.

“Spesso la realizzazione di una strada è vista come deturpazione del paesaggio e un disturbo all’ambiente circostante; ancora di più in un ambiente come la Val Vigezzo, in gran parte incontaminato, con scorci e visuali ragguardevoli. Pensare ad infrastrutture che siano sostenibili e che al tempo stesso risultino elemento di cucitura, anziché di frammentazione, andando a mitigare il loro impatto fisico così da diventare un segno adagiato sul territorio con cui interagiscono le preesistenze, gli utilizzatori e la natura circostante è una delle sfide a cui guardiamo con notevole interesse.”

Renato Simoni, Co-founder DVA

Al centro del progetto non solo l'infrastruttura, ma l’intera valle e la sua morfologia.

“Il contributo di DVA a questo progetto è stato fondamentale per definire una linea architettonica e governare gli impatti ambientali e paesaggistici, al fine di rendere protagonista non solo la nuova infrastruttura, ma l’intera valle e la sua morfologia, per la scelta dei materiali, del percorso e delle mitigazioni proposte.”

Michele Contardi, Design Coordinator DVA

Lo sviluppo complessivo del progetto è di circa cinque chilometri di cui quattro di adeguamento e uno di non intervento – in corrispondenza dei viadotti sul Torrente Melezzo orientale – e prevede la realizzazione di diverse opere maggiori:

 

3 ponti, rispettivamente da 35 m, 50, e 51 m; 

4 viadotti, rispettivamente da 85 m, 94 m, 87 m e 100 m; 

2 gallerie naturali, rispettivamente da 848 m e 270 m.

 

Vista l’importante valenza paesaggistica, il progetto ha posto particolare attenzione alla riconfigurazione dei tratti dismessi dell’attuale infrastruttura, ipotizzando cinque tipi di intervento: la dismissione e rinaturalizzazione, il declassamento a strada di manutenzione, il mantenimento dell’accesso alle abitazioni esistenti, la demolizione e, non per ultimo, la realizzazione di un percorso ciclabile. 

Sono stati inoltre previsti numerosi interventi di “ricucitura” paesaggistica-ambientale là dove l’impatto della nuova realizzazione fosse di maggiore entità. Sono un esempio gli ingressi alle gallerie artificiali dove, in funzione alla profondità del substrato, è prevista la rinaturalizzazione delle superfici artificiali con specie autoctone come graminacee, specie tappezzanti e arbustive di basso ed alto fusto schermanti e ornamentali.

La rigenerazione del vecchio tracciato

La parte finale del percorso, che si sviluppa per circa 1,5 km, verrà dismesso a favore della realizzazione delle nuove gallerie naturali. Questo tratto sarà trasformato in una pista ciclabile per garantire ai ciclisti il transito in totale sicurezza all’esterno della galleria, attraversando paesaggi di grande suggestione come la valle che in questo punto si stringe in una forra e presenta delle scene caratterizzate da imponenti pareti rocciose, l’alveo del fiume e verdi formazioni boschive. 

Per tutto lo sviluppo della pista ciclabile verranno rimosse le barriere stradali esistenti per fare posto ad un parapetto in corten più basso che permette una migliore visuale al passante. Saranno realizzate inoltre quattro aree di sosta in corrispondenza delle attuali piazzole presenti sulla carreggiata della SS 337, completamente rinverdite e attrezzate. 

L’arredo previsto si compone di tre elementi essenziali: un landmark in corten per segnalare i punti di maggiore interesse, un punto informativo e una seduta in pietra pensata appositamente minimale e grezza, ricavata dalle opere di scavo o demolizione delle pareti rocciose per garantire il ciclo di vita del materiale. 

72 Mln €

Importo complessivo dei lavori

5 km

Percorso oggetto di adeguamento

1.350

giorni stimati di cantiere

1.118 mt

lunghezza complessiva delle gallerie naturali

Un segno caratteristico del paesaggio

La presenza di punti caratteristici, degni di essere valorizzati e sottolineati per garantire una migliore fruibilità diffusa ha determinato la necessità progettuale di creare un segno identificativo lungo tutto il tracciato.
Gli elementi “forti” del paesaggio, da cui trarre ispirazione, sono inevitabilmente plasmati dal possente passaggio dell’acqua. Così le forre create dagli alvei dei torrenti e lo sforzo umano di attraversarli trovano una sintesi nel disegno proposto. 

Realizzato in acciaio non zincato, così che possa con il tempo ossidarsi e integrarsi a pieno titolo nei luoghi, il landmark verrà posizionato in corrispondenza dei luoghi topici del tracciato in corrispondenza del ponte dismesso sul Rio della Valle e della Noia, nei pressi dell’intervento che prevede il collegamento con il sentiero M0 nei tratti dismessi 4a e 4b, all’inizio e alla fine e nelle aree di sosta della pista ciclabile.

La durata complessiva dei lavori è stimata di 1.350 giorni. L’obiettivo è di limitare i movimenti e massimizzare il riutilizzo dei materiali di scavo nell’ambito del cantiere, riducendo l’impatto dell’opera e garantendo l’esercizio dell’attuale sede stradale per tutta la durata dei lavori, chiudendo la circolazione solo per brevi periodi.

Marker (Malesco, VB)